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ELIANA ESPOSITO |
IP: xxx.xxx.xxx.xxx |
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Scritto da |
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lunedì, 12 febbraio 2007 09:25:14 |
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NAPOLI |
Messaggio |
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Caro Giovanni, eccoti un'altro inedito. Sono stata la prima a consultarlo, visto che avevano addirittura sbagliato la collocazione! Si tratta di una lettera manoscritta e autografa al generale Gerolamo Ulloa, non ti nascondo una certa emozione nell'averla avuta tra le mani! Fammi sapere cosa ti interessa. Saluti, Eliana.
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staff sito LR |
IP: xxx.xxx.xxx.xxx |
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Scritto da |
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sabato, 20 gennaio 2007 08:22:56 |
Località |
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Patù |
E-mail |
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info@donliborioromano.it |
Sito Web |
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http://www.donliborioromano.it |
Messaggio |
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Sono meravigliato,anzi stupito, per la pennellata di colore che sia il sig. Valentino Romano che il Direttore Lino Patruno, hanno dato alla figura di LIBORIO ROMANO (don Liborio), nella parte dell'articolo sotto riportato, che ho sottolineato per chiarezza.
Studiosi di così alto spessore culturale, non dovrebbero esprimere giudizi così "DISINTERESSATI" sulla storia dell'Unità d'Italia. Dopo 150 anni, forse la storia meriterebbe un pò più di serenità nei giudizi, ma evidentemente la cultura filoborbonica, sia del signor Romano che del direttore, impedisce questa analisi distaccata del periodo storico in questione.
Io penso che sarebbe tempo di guardare e valutare gli avvenimenti con un pò di distacco, solo così si potrebbe avere un giudizio più vicino alla verità.
La storia, è quella che ci hanno tramandato, la verità si può ancora ricercare, e non lo si fa certamente con la calunnia. Condivido il movimento di ricerca della verità che il movimento filoborbonico sta effettuando per colmare molte lacune e vuoti storici, la storia come si suol dire è scritta dai vincitori, ma non è certamente scontrandoci o denigrando alcuni e osannando altri personaggi, che si fa chiarezza.
Io penso che lavorando insieme anche se su posizioni apparentemente contrapposte, possiamo dare il nostro contributo alla verità ... poi ognuno si vergogni delle sue azioni e non delle passioni, se queste sono la ricerca storica.
Il lavoro di ricerca può tornare utile anche se i fenomeni si guardano da posizioni diverse.
Un cordiale saluto e buon lavoro al signor Romano, che al suo meritorio lavoro di ricerca sul brigantaggio, potrebbe aggiungere uno sguardo alla biblioteca del sito di don Liborio, qualcosa sul brigantaggio la troverà.
Al direttore, comunque buon lavoro, ed uno sguardo nel sito de la Gazzetta, per quanto riguarda Liborio Romano, ci sono molte imperfezioni.
Giovanni Spano
P.S. Direttore se è possibile gradirei che questa e-mail arrivasse al signor Romano, ne potrebbe nascere una collaborazione per la ricostruzione del fenomeno del brigantaggio.
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Valentino Romano |
IP: xxx.xxx.xxx.xxx |
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Scritto da |
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sabato, 20 gennaio 2007 08:18:20 |
Località |
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Brindisi |
Messaggio |
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MA ANCHE IO HO LO STESSO NOME DI UN BRIGANTE
(da La Gazzetta del Mezzogiorno del 31.12.2006)
Lettere al Direttore a firma Valentino Romano (Brindisi)
Lo sconosciuto che mi ha tirato in ballo nelle “Lettere” del 28 dicembre merita, oltre alla sua puntuale risposta, anche una mia piccola considerazione: non bisogna nominare i briganti perché qualche loro probabile discendente si sente diffamato? Vuol dire,allora, che si ha ancora una visione distorta dei briganti. Io ho sempre sostenuto (anche attraverso queste pagine) che i “briganti” furono l’espressione di un’umanità dolente, che reagì con la violenza alle angherie ed ai soprusi perpetrati a danno delle classi contadine meridionali. Citando i nomi conosciuti di Alberobello non ho inteso diffamarne alcuno: non me li sono certamente sognati, li ho ricavati da fonti certe, tra le quali proprio i tribunali speciali che lo sconosciuto lettore cita. E si viene a parlare di tribunali speciali ad uno che va a spulciarsi, fascicolo per fascicolo, proprio quei processi farsa!
Un’ultima considerazione: se ha ragione lo sconosciuto “diffamato” che avrebbe provato vergogna nel leggere forse il suo stesso cognome, cosa dovrei fare io allora che ho la ventura di chiamarmi come il più famoso dei briganti borbonici, quel Pasquale Domenico Romano di Gioia, meglio conosciuto come il “sergente di Gioia”?
E per dimostrare allo sconosciuto lettore la mia assoluta correttezza gli faccio dono di alcuni “Romano”, briganti e/o manutengoli che, finora, ho scovato in quelle processure: Agostino, Antonio, Carmine, Domenico, Francesco, Gennaro, Giovanni, Giuseppe, Giustino, Grazia, Leonardo Vincenzo, Liberantonio, Luigi, Michele, Palmarosa, Pasquale, Pietro, Sabino, Salvatore, Teodoro, Tobia Tommaso e Vincenzo: dovrei cambiare cognome, magari anche perché uno di loro – pugliese come me – era soprannominato “paralaciuccia”?
Una sola omonimia forse potrebbe portarmi a tanto: ed è quella con don Liborio – già ministro borbonico – che a differenza dei succitati veri o presunti “briganti”, trovò modo di continuare a fare il ministro anche con Re Vittorio.
Valentino Romano
Brindisi
Risposta del direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno
Se lo facesse per quest’ultimo caso, avrebbe la mia incondizionata approvazione.
(A proposito, risulta qualche Patruno fra i briganti?)
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Giovanni Spano |
IP: xxx.xxx.xxx.xxx |
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Scritto da |
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domenica, 7 gennaio 2007 10:01:20 |
Località |
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Patù |
E-mail |
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info@donliborioromano.it |
Sito Web |
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http://www.donliborioromano.it |
Messaggio |
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Signor Bellotti, io rispetto il suo punto di vista, pur non condividendolo; gli argomenti storici andrebbero approfonditi e fatta chiarezza, non mi sembra che lei abbia dedicato tanto tempo alla figura di "don Liborio Romano", concordo con lei che è una figura discussa, ma rimango del parere che la storia andrebbe studiata e valutata da più angolazione, per poi alla fine avere una visione esatta dei fatti. Il mio lavoro è per la chiarezza della storia, e cerco di fornire il mio piccolo contributo, condivisibile o meno, anche se potrebbe sembrare di parte, ma così non è, infatti il mio lavoro porta anche allo studio e alla rivalutazione del "Brigantaggio" quindi se avesse o volesse notizie, basterebbe comunicare e non denigrare il lavoro di altri, che nello spirito dell'alta democrazia, non la pensano come noi. Un cordiale saluto - Giovanni Spano
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Mario Bellotti |
IP: xxx.xxx.xxx.xxx |
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Scritto da |
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domenica, 7 gennaio 2007 09:58:47 |
Messaggio |
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Caro Giovanni Spano, mi creda, se Patù (il suo paese) si dimentica di Liborio Romano, dimostra solo una considerevole dose di buon senso e civiltà. Il Salento è talmente bello e ricco, che una macchia come quella di aver dato i natali al "traditore amico dei camorristi" viene tranquillamente perdonata, lavandola nell'oblio. Ma se preferisce, e non Le nego che lo preferirei anch'io, si potrebbe però ricordarlo dando una veste solenne ed ufficiale alla memoria del popolo, fieramente "impermeabile" alla cultura prezzolata degli accademici: ricordarlo né più né meno come un traditore, appunto. Una memoria eterna al disonore di un cittadino di Patù, a cui nessuno si ispirerà più. Saluti, Mario Bellotti
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staff sito |
IP: xxx.xxx.xxx.xxx |
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Scritto da |
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venerdì, 10 novembre 2006 18:18:32 |
Località |
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Patù |
E-mail |
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info@donliborioromano.it |
Sito Web |
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http://www.donliborioromano.it |
Messaggio |
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Catiusha, il contributo che ha dato lo zio Antonio Ferraro per le notizie pubblicate su questo sito, è enorme, come è grande il suo ricordo. Il sito è aperto a quanti vogliono che la figura di Antonio non sia dimenticata. Giovanni Spano |
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Katiusha Ferraro |
IP: xxx.xxx.xxx.xxx |
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Scritto da |
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mercoledì, 8 novembre 2006 16:19:18 |
Località |
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Bari |
E-mail |
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katiusha.ferraro@libero.it |
Sito Web |
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http://www.donliborioromano.it |
Messaggio |
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Facendo alcune ricerche riguardanti mio zio Antonio Ferraro, ho scoperto x caso l'esistenza di qst. sito web. Ho letto un messaggio di ringraziamento del 18.05.06, di G. Spano rivolto a mio zio Antonio. Vorrei soltanto che mio zio non fosse dimenticato mai. Grazie e buon lavoro a tutto lo staff. Ferraro Katiusha |
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