Questo piccolo paese, invidiato per la sua tranquillità e per la sua fecondità storica ed archeologica, vive con le sue contraddizioni. Un piccolo centro con monumenti conosciuti in tutto il mondo: la Centopietre la chiesa di San Giovanni, che noi riusciamo a rendere a malapena decenti al visitatore. Un piccolo centro che ha dato i natali a tre deputati della Repubblica (Liborio ROMANO, Giuseppe ROMANO ed Ernesto ABATERUSSO), dovrebbe riempirci di orgoglio, ma ancora una volta... dimentichiamo, riuscendo a ricordare l'ultimo della lista, solo perchè lo vediamo tutti i giorni. E gli altri? Nel dimenticatoio! Perchè la storia del nostro paese è merce di pochi e quei pochi preposti si dimenticano che è appena passato il 200° anniversario dalla nascita del più illustre dei nostri concittadini: Liborio ROMANO. Personaggio discusso, potrebbe dire qualcuno, ma attualissimo aggiungo io, interpretando il senso della prefazione del Di Bella al "Don Liborio ROMANO un meridionale scomodo" di Antonio De Leo. Perchè, in tempi attuali viene ricordato fuori dalla sua terra ed a Patù per niente? L’ultima commemorazione risale al 1961. Un’epigrafe in piazza, e poi …. Nulla! Sono passati 35 anni di un lungo silenzio, irrispettoso per un personaggio che ha permesso a Patù di essere rappresentata per la prima volta in Parlamento, dando risonanza nazionale a uno dei più piccoli paesi del meridione. E’ dunque doverosa una riflessione sul trattamento da noi riservato a questa illustre figura storica che insieme ad altri Grandi, come Garibaldi e Cavour, ha contribuito all’Unità d’Italia! La storia ne commemora alcuni, relegando gli altri nell’oblio, come fa notare il Presidente Giacinto Urso nella presentazione dell’Opuscolo “PATU’”: “…Una tomba in piazza conserva i resti di un Grande, sul quale si alterna, al tributo d’onore, la voluta dimenticanza. Patù è tutto questo ed altro ancora”. Ma certamente non dimenticano ben centocinquanta studiosi e storici italiani e stranieri che ancora si interrogano sulle qualità e lo spessore politico del nostro Grande dimenticato: Don Liborio ROMANO. |